Soleminis

Paese medioevale appartenente alla curadorìa di Dolia (o parte Olla) nel Regno giudicale di Càlari. Terminato questo Stato nel 1258, Soleminis fece parte del Terzo spettante al Regno di Arborea. Il 4 gennaio 1295 il sovrano di Arborea, Mariano II, lasciò per testamento la sua Terza parte del Calamitano al Comune di Pisa; ma il testamento fu eseguito solo dopo il 1300, per cui solo da quell’anno Soleminis divenne un effettivo possedimento della Repubblica comunale pisana. Dal 1324 fu un paese del Regno catalano – aragonese di Sardegna e, unitamente a Saanno, Sirio e Moguro de Liurus, venne infeudato a Arnaldo Ballester il quale morì nel 1338 lasciando erede Pietro Oulomar. A causa della peste del 1348 il villaggio si spopolò quasi completamente.
Morto Pietro Oulomar, il feudo passò al figlio minorenne Romico, sotto la tutela di Francesco Sant Clement il quale, nel 1358, si impadronì del feudo ma morì senza eredi nel 1361.
Nel 1392 il Re concesse nominalmente il villaggio, sempre unito a Saanno, Sirio e Moguro de Liurus, a Giordano de Toulon (de Tolo), anche se, a causa della guerra fra il Regno di Arborea e il Regno di Sardegna, dal 1365 al 1409 il Terzo del Cagliaritano aveva ripreso la fisionomia di curadoria giudicale arborense. Tornato a far parte del Regno di Sardegna, i de Toulon rientrarono in possesso del villaggio, ormai completamente spopolato. Nel febbraio 1442 il territorio di Soleminis fu venduto ai fratelli Torrellò che, nel 1464, ottennero il privilegio del mero imperio. Nel settembre 1449 i Torrellò rivendettero il feudo ai Maza de Liçana, estinti i quali, il villaggio spopolato ed il suo territorio ritornarono alla Corona. Il “salto” di Soleminis, venduto all’asta per recuperare i fondi necessari a riparare le mura di Cagliari, fu acquistato nel 1637 da Francesco Vico che, due anni più tardi, ottenne la trasformazione del feudo in allodio. A lui, nel 1648, succedette il nipote Francesco Zonza Vico che promosse il ripopolamento di Soleminis, purtroppo frenato dalla peste del 1652-55; comunque, per questa sua impresa ottenne il titolo di Marchese di Soleminis. Finalmente, il ripopolamento fu portato a termine nel 1678 (il 7 luglio di quell’anno venne firmato l’atto notarile contenente gli accordi e le esenzioni quinquennali per i nuovi coloni). All’estinzione degli Zonza Vico, nel 1801 il marchesato passò agli Amat, ai quali venne riscattato il 29 luglio 1839.