Albero genealogico della famiglia Ravaneda

Dalla Spagna, nell'avanzata seconda metà del XV secolo, venne inviato in Sardegna, e precisamente a Sassari, un Antonio Ravaneda per ricoprire le funzioni di Tesoriere del Capo di Sassari e Logudoro. Una carica, invero, non annoverata tra quelle tradizionali, che però consentì al titolare di ottenere lauti guadagni così da costituirsi in tempi abbastanza brevi un notevole patrimonio sia in città sia nell'agro sassarese.
Alcuni anni erano passati quando il Ravaneda dovette trasferirsi a Cagliari con l'incarico, sempre assai ben remunerato, di Ricevitore del Riservato. Dovette ben espletare i suoi incarichi poiché verso il 1498 ottenne Privilegio di Cavalierato Ereditario.
Francesco, figlio di Antonio, poiché assunse anche altri incarichi oltre quello già ricoperto da suo padre, visse molto a Cagliari dove si sposò e dove quasi certamente nacque il figlio Antonio (non se ne conoscono altri) per il quale, nel 1557, appaltò la carica di Mastro Razionale del Regno di Sardegna (cioè Capo della Ragioneria Generale del Regno), una tra le più prestigiose e ricche dello Stato.
Questo secondo Antonio, Dottore in Utroque, dopo un certo periodo dedicato con successo alla professione forense, prese ad esercitare l'ufficio di Mastro Razionale che, nella sua lunga vita, riuscì a rendere ereditario nella famiglia. Poiché la sua vita si alternava tra Cagliari e Sassari, nella quale l'ultima doveva occuparsi dei suoi molti beni privati, ebbe agio di sposare, a Sassari appunto, Donna Elena de Sena Manca, esponente di due tra le più illustri ed importanti famiglie della città.
Dei suoi tre figli maschi l'ultimo fu un celebre Avvocato Fiscale della Reale Governazione di Sassari dove sempre visse e morì, ottimo amministratore del patrimonio familiare. Il Primogenito Francesco ed il cadetto Pietro furono entrambi Mastro Razionale ed il primo, per un certo periodo, anche Capo della Zecca del Regno. Pietro, in realtà, fu Mastro Razionale affidatario in quanto suo nipote, vero titolare della carica, dovette abbandonare ogni ufficio nel 1613 per motivi di salute.
Emerenziana, l'unica femmina di Antonio, sposò il Signore feudale di Thiesi, Queremule e Bessude (che poi, convenzionalmente, verrà detto Montemaggiore); la loro figlia Elena, succeduta al fratello, sposando Don Pietro Ravaneda Cariga, suo primo cugino, portò nella famiglia il feudo dei Cariga che più tardi venne elevato in Marchesato con il nome di Montemaggiore. Francesco Ravaneda Cariga, cadetto di Don Pietro, fu il primo reggente del marchesato.
La linea legittima marchionale di questa famiglia, che fu certamente tra le importanti del Regno, si estinse in maschi nel 1727 con la morte dell'ultimo Marchese, e in femmine nel 1730.
Continuò a fiorire una linea naturale legittimata, a Sassari, che espresse almeno due personaggi di tutto rispetto e si estinse nel 1816 con la morte di un Sacerdote, Parroco di Ploaghe.

 

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