Albero genealogico della famiglia Ravaneda
di Enrico Tola Grixoni
Dalla Spagna, nell'avanzata seconda metà del XV secolo, venne inviato
in Sardegna, e precisamente a Sassari, un Antonio Ravaneda per ricoprire le
funzioni di Tesoriere del Capo di Sassari e Logudoro. Una carica, invero, non
annoverata tra quelle tradizionali, che però consentì al titolare
di ottenere lauti guadagni così da costituirsi in tempi abbastanza brevi
un notevole patrimonio sia in città sia nell'agro sassarese.
Alcuni
anni erano passati quando il Ravaneda dovette trasferirsi a Cagliari con l'incarico,
sempre assai ben remunerato, di Ricevitore del Riservato. Dovette ben espletare
i suoi incarichi poiché verso il 1498 ottenne Privilegio
di Cavalierato Ereditario.
Francesco, figlio di Antonio, poiché assunse
anche altri incarichi oltre quello già ricoperto da suo padre, visse
molto a Cagliari dove si sposò e dove quasi certamente nacque il figlio
Antonio (non se ne conoscono altri) per il quale, nel 1557, appaltò la
carica di Mastro Razionale del Regno di Sardegna (cioè Capo della Ragioneria
Generale del Regno), una tra le più prestigiose e ricche dello Stato.
Questo secondo Antonio, Dottore in Utroque, dopo un certo periodo dedicato
con successo alla professione forense, prese ad esercitare l'ufficio di Mastro
Razionale che, nella sua lunga vita, riuscì a rendere ereditario nella
famiglia. Poiché la sua vita si alternava tra Cagliari e Sassari, nella
quale l'ultima doveva occuparsi dei suoi molti beni privati, ebbe agio di sposare,
a Sassari appunto, Donna Elena de Sena Manca, esponente di due tra le più illustri
ed importanti famiglie della città.
Dei suoi tre figli maschi l'ultimo
fu un celebre Avvocato Fiscale della Reale Governazione di Sassari dove sempre
visse e morì, ottimo amministratore
del patrimonio familiare. Il Primogenito Francesco ed il cadetto Pietro furono
entrambi Mastro Razionale ed il primo, per un certo periodo, anche Capo della
Zecca del Regno. Pietro, in realtà, fu Mastro Razionale affidatario
in quanto suo nipote, vero titolare della carica, dovette abbandonare ogni
ufficio nel 1613 per motivi di salute.
Emerenziana, l'unica femmina di Antonio,
sposò il Signore feudale di
Thiesi, Queremule e Bessude (che poi, convenzionalmente, verrà detto
Montemaggiore); la loro figlia Elena, succeduta al fratello, sposando Don Pietro
Ravaneda Cariga, suo primo cugino, portò nella famiglia il feudo dei
Cariga che più tardi venne elevato in Marchesato con il nome di Montemaggiore.
Francesco Ravaneda Cariga, cadetto di Don Pietro, fu il primo reggente del
marchesato.
La linea legittima marchionale di questa famiglia, che fu certamente
tra le importanti del Regno, si estinse in maschi nel 1727 con la morte dell'ultimo
Marchese, e in femmine nel 1730.
Continuò a fiorire una linea naturale
legittimata, a Sassari, che espresse almeno due personaggi di tutto rispetto
e si estinse nel 1816 con la morte di un Sacerdote, Parroco di Ploaghe.
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