Albero genealogico della famiglia Nurra

I Nurra erano una famiglia oristanese le cui notizie risalgono al secolo XVIII. Un Francesco Maria, ricco mercante, nel 1748 acquistò come feudo improprio la tappa di insinuazione di Oristano; nel 1749 ebbe il cavalierato e la nobiltà. Suo figlio Damiano era il più ricco mercante di Oristano; amministrava le attività del Vivaldi Pasqua dai quali acquistò anche la peschiera di Pontis.
Nel 1762 il governo progettò di insediare una colonna di popolamento nei territori spopolati del Sinis; poiché non aveva fondi sufficienti decise di infeudare il territorio proponendo l’investitura al Nurra. Giudicando il progetto irrealizzabile, Damiano Nurra propose nel 1767 un progetto alternativo: insediare un certo numero di famiglie nel Campidano di Oristano a condizione che gli venissero ceduti i redditi civili dei tre Campidani che comprendevano ventotto villaggi, che potesse acquistare le tre peschiere che aveva in uso e che gli venisse concesso il titolo di marchese di Arcais sulle peschiere di Arcai Mannu e Arcai Pittiu, situate nel Campidano Maggiore e su quella di Zerfaliu.
La proposta fu accettata nonostante l’opposizione dei villeggi dei tre Campidani che si richiamavano all’antico privilegio per cui il territorio avrebbe dovuto essere amministrato direttamente dal re.
Uomo dal carattere contraddittorio, fu splendido mecenate, arrivando a far costruire dal Viana una chiesa ad Oristano ed insieme oppressore dei suoi vassalli che alla fine del secolo si rifiutarono di pagargli i tributi feudali. Alla morte del Nurra il feudo passò al suo nipote Francesco Flores.

 

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