Albero genealogico della famiglia Mannu
di Enrico Tola Grixoni
La nobile famiglia Mannu fiorita in Ozieri, sosteneva,
con documentazione, di avere radici, neppure troppo remote, a Sassari, città
nella quale era stata ab antiquo tra le famiglie appartenenti alla agiata oligarchia
borghese.
Di fatto, la famiglia appare radicata in Ozieri nelle persone di tre fratelli,
vissuti a cavallo dei secoli XVII e XVIII, nominati Giovanni Angelo, Francesco
Maria e Giovanni Michele Mannu Galero, quasi certamente nativi di Sassari, figli
di un Dottor Giovanni Luigi Mannu di Sassari e di Isabella Galero di Ozieri;
i primi due Dottori in Ambe Leggi, il terzo Dottore in Teologia e poi Canonico.
I tre fratelli Mannu Galero, tra il 1670 e il 1675 vendettero al Comune di Sassari
e a privati cittadini sassaresi una quantità di beni siti nella città
e nell'agro di Sassari, ereditati dal loro padre Dr. Giovanni Luigi (sono gli
unici documenti da cui si apprende il nome del genitore dei tre fratelli), con
il consenso della madre Isabella Galero di Ozieri; dividendosi poi la somma
in parti quasi uguali.
In effetti la somma ricevuta dal Dr. Giovanni Angelo, il maggiore dei fratelli,
fu più elevata delle altre ed inoltre mantenne questi il diritto di ricevere
la parte di somma ricevuta dalla madre a titolo di quota uxoria. Nel complesso
oltre 64 mila lire sarde: una cifra assai notevole! Non è dato sapere
cosa ne fu della somma spettata al Canonico, ancorché sia presumibile
che l'abbiano ereditata almeno in parte i nipoti; neppure si conosce la sorte
dei beni del Dr. Francesco Maria che fu il primo a morire dopo aver sposato
la parente ozierese Martina Solinas Galero e non aver avuto figli. Si ritiene
che la vedova, vissuta ancora a lungo dopo la morte del marito, ne sia stata
anche la principale, se non l'unica, erede.
Il Dottor Giovanni Angelo Mannu Galero, Regio Intendente Fiscale del Monteacuto
tra il 1676 e il 1679, con diversi atti pubblici acquistò in Ozieri e
nel suo territorio: "una casa alta" (cioè a più di un
piano) con giardino e corte; una "casa alta" con la corte; una "casa
bassa" con la corte e locali per lo stallaggio; una vigna grande; un frutteto
con orto ed un insieme di terreni pascolativi e seminativi per una superficie
complessiva valutabile intorno ai cinquecento ettari. Con capitoli matrimoniali
stipulati in Ozieri il 2.2.1678 (le nozze vennero celebrate il 7.5.1679) sposò
la Nobile Angela Luigia Sussarello-Satta Grixoni che gli portò in dote
una casa alta con stalla, un mandorleto ed un campo di 50 ettari.
Da tali nozze nacquero cinque figli, ma solo il maschio primogenito il Dottor
Giovanni, Avvocato Fiscale del Monteacuto, fu il continuatore della famiglia.
Egli ebbe sette figli dalla prima moglie, una sua cugina, la Nobile Angela Maria
Sussarello Solinas, morta nel 1721. In seconde nozze sposò a Nulvi Donna
Gavina Puliga Delitala dalla quale non ebbe figli, ma con la quale e unitamente
al più giovane dei figli è annotato nello Stato delle Anime del
1747 della Parrocchia di S.Maria. In realtà, nel 1724 le due figlie primogenite
erano già maritate, altri quattro figli si trovavano in collegio a Sassari,
l'ultimo era anche troppo piccolo di età per andare in collegio.
Primogenito rimasto dei sette figli del Dr. Giovanni Mannu Sussarello, fu il
Dottor in Ambe Leggi Giovanni Michele Mannu Sussarello, illustre giurista e
avvocato e infine Giudice Decano e poi Reggente della Reale Udienza di Sardegna,
autore delle maggiori glorie familiari poiché, per la sua illustre carriera
e per altri suoi meriti personali, venne privilegiato dei titoli di Cavaliere
Ereditario Nobile Sardo e Don con Regi Diplomi del 23.9.1785. Egli godeva già
della Nobiltà personale in quanto Giudice della Reale Udienza.
Nato nel 1712, morì nel 1787; sin dal 1753 aveva sposato in Ozieri Donna
Margherita Roych Alavana da cui nacquero sette figli, di cui la prima, Angela,
rimase nubile e Antonio, il secondo, morì infante. Primogenito ed erede
della parte di maggiorasco istituito dal padre rimarrà il Dottor Don
Francesco Ignazio (Ozieri 1758-Cagliari 1839), Giudice della Reale Udienza,
noto soprattutto per la sua amicizia con G. M. Angioy e per essere l'autore
dell'inno antifeudale (scritto a mio avviso in un momento di rabbia e di frustrazione).
Nessuno o pochi sanno che questo signore, per lunghi anni tormentò, con
noiosissimi scritti, il padre perché, facendosi forte della sua splendida
posizione e della nota amicizia con il Sovrano, chiedesse un feudo con relativo
titolo (almeno una contea) per aumentare il prestigio della famiglia ed elevarla
come avvenuto per altre famiglie anche minori che pure avevano ottenuto feudi.
Egli, primogenito, sarebbe stato l'erede dell'eventuale titolo feudale. Il secco,
reiterato, rifiuto del padre a queste lagnose richieste dovette avvelenargli
l'animo sì da spingerlo a scagliarsi contro tutti i feudatari pur non
avendo la forza di chiedere a gran voce l'abolizione della feudalità.
Forse aveva un po' di speranza!
Il Dr. Don Francesco Ignazio Mannu Roych trascorse quasi tutta la sua vita a
Cagliari: in tal luogo forse sposò Donna Maria Ignazia Guirisi Satta,
ma non è certo. Se la sposò, comunque, questa dama dovette morire
assai presto senza lasciare figli né altra traccia di sé. Il Mannu,
dimentico di tutti i parenti del suo sangue, lasciò i suoi beni all'Ospedale
Civile di Cagliari (n.b.: soltanto quelli allodiali; quelli legati al fidecommesso
majorascale dovettero ritornare all'erede prossimiore e cioè al nipote
Don Antonio Michele Mannu Manca).
Don Antonio Mannu Roych, fratello di un anno più giovane di Don Francesco
Ignazio, fu un illustre avvocato e in particolare venne nominato Avvocato Fiscale
e Militare del Capo di Sopra della Sardegna e perciò prese dimora a Sassari
dove nel 1801 fu decorato della Croce di Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro
per i suoi personali meriti. Nel 1794, nella stessa città, sposò
Donna Gerolama Manca Satta dei Marchesi di Mores che gli portò una dote
assai cospicua e gli diede ben quattordici figli tutti nati ad Ozieri meno l'ultima.
Da questi figli, e precisamente dai tre maschi che sopravvissero, si diramarono
tre linee che vediamo più avanti.
Ultimo figlio del Dr. Don Giovanni Michele fu Don Giovanni Matteo Mannu Roych
nato in Ozieri nel 1769 e morto a Cagliari nel 1829. Ufficiale di carriera raggiunse
il grado di Colonnello del Reggimento Sardegna e poi dovette dimettersi per
motivi di salute. Fu costui un notevole musicista e nel mentre viveva a Cagliari
fu chiamato a fare da padrino di battesimo al celeberrimo tenore Giovanni Matteo
de Candia, che prese poi il nome d'arte di "Mario".
Come ho detto, il Mannu era un raffinato musicista e autore di alcune composizioni
per organo; era inoltre proprietario di una villa con giardino ed orto, "assai
amena" la definivano le cronache familiari, in Ozieri sita più o
meno dove oggi sorge il teatro de Candia intitolato appunto al celebre tenore
e dove, per accontentare il padrino e i suoi ospiti, il futuro Mario, allora
diciottenne, si sarebbe esibito per l'unica volta della sua vita in Sardegna,
accompagnato alla spinetta dalla sorella maggiore Teresa, già allora
giovane sposa del Maggiore dei Reali Carabinieri Don Francesco Roych Sequi di
Ozieri.
Le tre linee discese dall'Avv. Don Antonio Mannu Roych ebbero per autori i suoi
tre figli: Avv. Don Antonio Michele (1796-1853); Don Luigi (1799-SS 1850), Ufficiale
di Fanteria; Don Giuseppe (1803-Genova 1859), Ufficiale di Marina. Quest'ultimo
sposò la genovese Marchesa Costanza Sauli Scassi ed ebbe due figlie femmine
con le quali si estinse la sua linea Mannu.
Don Luigi a Sassari sposò Donna Ignazia Ledà Pilo Boyl dei Conti
di Ittiri ed ebbe quattro femmine e due maschi morti celibi e giovani, per cui
anche questa seconda linea Mannu si estinse (n.b.: per via femminile discendono
i Pilo Spada, i Dettori Garau, i Dettori Piras ed una linea dei Pilo Boyl).
Don Antonio Michele, il primogenito sposò in Ozieri Donna Francesca Touffany
Mearza dei Conti di Nureci e Asuni ed ebbe dieci figli, ma ne vissero solo quattro:
i due maschi non ebbero figli, le due femmine raccolsero l'eredità del
fratello maggiore almeno in parte.
L'ultima rappresentante della famiglia, nella linea primogenita, fu Donna Gerolama
Angela, maritata de Quesada, che morì nel 1926.
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