Albero genealogico della famiglia Mannu

La nobile famiglia Mannu fiorita in Ozieri, sosteneva, con documentazione, di avere radici, neppure troppo remote, a Sassari, città nella quale era stata ab antiquo tra le famiglie appartenenti alla agiata oligarchia borghese.
Di fatto, la famiglia appare radicata in Ozieri nelle persone di tre fratelli, vissuti a cavallo dei secoli XVII e XVIII, nominati Giovanni Angelo, Francesco Maria e Giovanni Michele Mannu Galero, quasi certamente nativi di Sassari, figli di un Dottor Giovanni Luigi Mannu di Sassari e di Isabella Galero di Ozieri; i primi due Dottori in Ambe Leggi, il terzo Dottore in Teologia e poi Canonico.
I tre fratelli Mannu Galero, tra il 1670 e il 1675 vendettero al Comune di Sassari e a privati cittadini sassaresi una quantità di beni siti nella città e nell'agro di Sassari, ereditati dal loro padre Dr. Giovanni Luigi (sono gli unici documenti da cui si apprende il nome del genitore dei tre fratelli), con il consenso della madre Isabella Galero di Ozieri; dividendosi poi la somma in parti quasi uguali.
In effetti la somma ricevuta dal Dr. Giovanni Angelo, il maggiore dei fratelli, fu più elevata delle altre ed inoltre mantenne questi il diritto di ricevere la parte di somma ricevuta dalla madre a titolo di quota uxoria. Nel complesso oltre 64 mila lire sarde: una cifra assai notevole! Non è dato sapere cosa ne fu della somma spettata al Canonico, ancorché sia presumibile che l'abbiano ereditata almeno in parte i nipoti; neppure si conosce la sorte dei beni del Dr. Francesco Maria che fu il primo a morire dopo aver sposato la parente ozierese Martina Solinas Galero e non aver avuto figli. Si ritiene che la vedova, vissuta ancora a lungo dopo la morte del marito, ne sia stata anche la principale, se non l'unica, erede.
Il Dottor Giovanni Angelo Mannu Galero, Regio Intendente Fiscale del Monteacuto tra il 1676 e il 1679, con diversi atti pubblici acquistò in Ozieri e nel suo territorio: "una casa alta" (cioè a più di un piano) con giardino e corte; una "casa alta" con la corte; una "casa bassa" con la corte e locali per lo stallaggio; una vigna grande; un frutteto con orto ed un insieme di terreni pascolativi e seminativi per una superficie complessiva valutabile intorno ai cinquecento ettari. Con capitoli matrimoniali stipulati in Ozieri il 2.2.1678 (le nozze vennero celebrate il 7.5.1679) sposò la Nobile Angela Luigia Sussarello-Satta Grixoni che gli portò in dote una casa alta con stalla, un mandorleto ed un campo di 50 ettari.
Da tali nozze nacquero cinque figli, ma solo il maschio primogenito il Dottor Giovanni, Avvocato Fiscale del Monteacuto, fu il continuatore della famiglia. Egli ebbe sette figli dalla prima moglie, una sua cugina, la Nobile Angela Maria Sussarello Solinas, morta nel 1721. In seconde nozze sposò a Nulvi Donna Gavina Puliga Delitala dalla quale non ebbe figli, ma con la quale e unitamente al più giovane dei figli è annotato nello Stato delle Anime del 1747 della Parrocchia di S.Maria. In realtà, nel 1724 le due figlie primogenite erano già maritate, altri quattro figli si trovavano in collegio a Sassari, l'ultimo era anche troppo piccolo di età per andare in collegio.
Primogenito rimasto dei sette figli del Dr. Giovanni Mannu Sussarello, fu il Dottor in Ambe Leggi Giovanni Michele Mannu Sussarello, illustre giurista e avvocato e infine Giudice Decano e poi Reggente della Reale Udienza di Sardegna, autore delle maggiori glorie familiari poiché, per la sua illustre carriera e per altri suoi meriti personali, venne privilegiato dei titoli di Cavaliere Ereditario Nobile Sardo e Don con Regi Diplomi del 23.9.1785. Egli godeva già della Nobiltà personale in quanto Giudice della Reale Udienza.
Nato nel 1712, morì nel 1787; sin dal 1753 aveva sposato in Ozieri Donna Margherita Roych Alavana da cui nacquero sette figli, di cui la prima, Angela, rimase nubile e Antonio, il secondo, morì infante. Primogenito ed erede della parte di maggiorasco istituito dal padre rimarrà il Dottor Don Francesco Ignazio (Ozieri 1758-Cagliari 1839), Giudice della Reale Udienza, noto soprattutto per la sua amicizia con G. M. Angioy e per essere l'autore dell'inno antifeudale (scritto a mio avviso in un momento di rabbia e di frustrazione). Nessuno o pochi sanno che questo signore, per lunghi anni tormentò, con noiosissimi scritti, il padre perché, facendosi forte della sua splendida posizione e della nota amicizia con il Sovrano, chiedesse un feudo con relativo titolo (almeno una contea) per aumentare il prestigio della famiglia ed elevarla come avvenuto per altre famiglie anche minori che pure avevano ottenuto feudi. Egli, primogenito, sarebbe stato l'erede dell'eventuale titolo feudale. Il secco, reiterato, rifiuto del padre a queste lagnose richieste dovette avvelenargli l'animo sì da spingerlo a scagliarsi contro tutti i feudatari pur non avendo la forza di chiedere a gran voce l'abolizione della feudalità. Forse aveva un po' di speranza!
Il Dr. Don Francesco Ignazio Mannu Roych trascorse quasi tutta la sua vita a Cagliari: in tal luogo forse sposò Donna Maria Ignazia Guirisi Satta, ma non è certo. Se la sposò, comunque, questa dama dovette morire assai presto senza lasciare figli né altra traccia di sé. Il Mannu, dimentico di tutti i parenti del suo sangue, lasciò i suoi beni all'Ospedale Civile di Cagliari (n.b.: soltanto quelli allodiali; quelli legati al fidecommesso majorascale dovettero ritornare all'erede prossimiore e cioè al nipote Don Antonio Michele Mannu Manca).
Don Antonio Mannu Roych, fratello di un anno più giovane di Don Francesco Ignazio, fu un illustre avvocato e in particolare venne nominato Avvocato Fiscale e Militare del Capo di Sopra della Sardegna e perciò prese dimora a Sassari dove nel 1801 fu decorato della Croce di Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro per i suoi personali meriti. Nel 1794, nella stessa città, sposò Donna Gerolama Manca Satta dei Marchesi di Mores che gli portò una dote assai cospicua e gli diede ben quattordici figli tutti nati ad Ozieri meno l'ultima. Da questi figli, e precisamente dai tre maschi che sopravvissero, si diramarono tre linee che vediamo più avanti.
Ultimo figlio del Dr. Don Giovanni Michele fu Don Giovanni Matteo Mannu Roych nato in Ozieri nel 1769 e morto a Cagliari nel 1829. Ufficiale di carriera raggiunse il grado di Colonnello del Reggimento Sardegna e poi dovette dimettersi per motivi di salute. Fu costui un notevole musicista e nel mentre viveva a Cagliari fu chiamato a fare da padrino di battesimo al celeberrimo tenore Giovanni Matteo de Candia, che prese poi il nome d'arte di "Mario".
Come ho detto, il Mannu era un raffinato musicista e autore di alcune composizioni per organo; era inoltre proprietario di una villa con giardino ed orto, "assai amena" la definivano le cronache familiari, in Ozieri sita più o meno dove oggi sorge il teatro de Candia intitolato appunto al celebre tenore e dove, per accontentare il padrino e i suoi ospiti, il futuro Mario, allora diciottenne, si sarebbe esibito per l'unica volta della sua vita in Sardegna, accompagnato alla spinetta dalla sorella maggiore Teresa, già allora giovane sposa del Maggiore dei Reali Carabinieri Don Francesco Roych Sequi di Ozieri.
Le tre linee discese dall'Avv. Don Antonio Mannu Roych ebbero per autori i suoi tre figli: Avv. Don Antonio Michele (1796-1853); Don Luigi (1799-SS 1850), Ufficiale di Fanteria; Don Giuseppe (1803-Genova 1859), Ufficiale di Marina. Quest'ultimo sposò la genovese Marchesa Costanza Sauli Scassi ed ebbe due figlie femmine con le quali si estinse la sua linea Mannu.
Don Luigi a Sassari sposò Donna Ignazia Ledà Pilo Boyl dei Conti di Ittiri ed ebbe quattro femmine e due maschi morti celibi e giovani, per cui anche questa seconda linea Mannu si estinse (n.b.: per via femminile discendono i Pilo Spada, i Dettori Garau, i Dettori Piras ed una linea dei Pilo Boyl).
Don Antonio Michele, il primogenito sposò in Ozieri Donna Francesca Touffany Mearza dei Conti di Nureci e Asuni ed ebbe dieci figli, ma ne vissero solo quattro: i due maschi non ebbero figli, le due femmine raccolsero l'eredità del fratello maggiore almeno in parte.
L'ultima rappresentante della famiglia, nella linea primogenita, fu Donna Gerolama Angela, maritata de Quesada, che morì nel 1926.

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