Privilegio di cavalierato e nobiltà a Salvatore Lostia

10.12.1767

Privilegio di cavalierato

Carlo Emanuele, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
I vantaggiosi riscontri, che abbiamo avuto della probità onoratezza ed altre virtuose qualità di Salvador Lostia della città di Cagliari e delle di lui benemerenze per le prove che ha date del suo zelo in varie occorrenze di nostro Servizio, giunto il vantaggio, che risulta alla Corona dai corrispettivi che ha offerti per la infeudazione de’ redditi Civili di Barbagia Belvy e de’ Salti e Territori spopolati dell’Arcidano, ci hanno mossi benignamente accondiscendere alle di lui Supplicazioni ed innalzarlo al grado di Cavaliere; indirizzate in questa vista colla Carta Reale de’ 2 dello scaduto mese di 8bre le opportune Commissionali al March.e d’Albis D. Giovanni Manca, viene questi di rassegnarci il riscontro dell’adempimento al mandato e di averlo armato Cavaliere e cinto del cingolo militare colle formalità a tal riguardo praticate in virtù di atto pubblico de’ 7 dello scorso 9bre, ricevuto dal Segretario Daga; a compimento pertanto ed efficacia di quest’atto in virtù delle presenti di N.ra certa scienza Regia autorità ed avuto il parere del N.ro Consiglio, approvando, confermando e ratificando la esenzione dal predetto Marchese d’Albis data ai riferiti Nostri ordini, abbiamo per tratto della n.ra beneficenza conceduto e concediamo allo stesso Salvador Lostia ed ai suoi figliuoli e discendenti maschi sì nati che nascituri il privilegio di Cavalieri, sicché il med.o ed i suoi discendenti sopradetti sieno in avvenire denominati ed intitolati, possano cingere Spada e portare tutte le altre divise ed ornamenti proprii della dignità Equestre e Militare e godere di tutti gli altri privilegii, esenzioni, libertà, dignità ed onorificenza delle quali di ragione, e giusta le Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini di tutti i nostri Dominii e specialmente del Regno N.ro di Sardegna godono, possono, e sono soliti godere in qualunque altra circostanza gli altri Cavalieri decorati del cingolo militare confermando a di lui favore le arme gentilizie che gli abbiamo conceduto col R.° N.ro Diploma de’ 9 Marzo 1745 e derogando ove sia d’uopo al § 52 de’ Regolamenti de’ 12 Aprile 1735. Mandiamo perciò al Viceré a tutti i nostri Ministri, Magistrati, Ufficiali, ai Titolati, Nobili, e Cavalieri ed a tutti i Sudditi n.ri di riputare il pred.o Salvador Lostia ed i suoi discendenti maschi per Cavalieri da noi legittimamente creati e costituiti e di fargli e rispettivamente lasciarli gioire di tutti i privilegi e esenzioni, libertà, ed onorificenze annesse e dipendenti dal grado e qualità di Cavaliere conceduto colle presenti che dovranno essere registrate presso lo Scrivano del Razionale, perché tale è il Nostro volere.
Dat. in Torino, il dì dieci del mese di dicembre l’anno del Signore Mille Settecento Sessantasette, e del Regno Nostro il trentesimo ottavo.
Carlo Emanuele.

Privilegio di nobiltà

Carlo Emanuele, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Per maggiormente ricompensare i meriti di Salvador Lostia della Città di Cagliari e dargli ulteriori riprove del gradimento che hanno presso di noi incontrato i vari servizi che Egli ci ha resi ci siamo volentieri disposti a secondare i suoi desideri con accordare alla di lui famiglia che veniamo ad innalzare con altre nostre Patenti del giorno d’oggi al Grado di Cavalierato un nuovo lustro e perenne monumento della nostra beneficenza condecorandola del privilegio di Nobiltà. Quindi in virtù delle presenti di nostra certa scienza, Regia autorità, ed avuto il parere del nostro Consiglio,
per atto della nostra grazia abbiamo conceduto e concediamo al mentovato Salvador Lostia ed ai suoi Figlioli e discendenti maschi sì nati che nascituri il privilegio di Nobiltà creandogli e dichiarandogli veri Nobili, sicché per l’avvenire da ogni persona di qualsivoglia grado, stato e condizione, il nominato Salvador Lostia ed i suoi discendenti maschi sopradetti siano stimati, riputati, considerati e qualificati sì in giudizio che fuori, ed in ogni atto sì pubblico che privato, per veri Nobili, da noi legittimamente creati e costituiti ed in tal qualità abbiano a godere di tutte le onoranze, dignità, uffizi, ragioni, libertà, insegne, distinzioni, privilegi, grazie ed indulti di cui per dritto ed in virtù delle Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini del Regno nostro di Sardegna godono, possono e sogliono godere gli altri nobili dello stesso Regno. Mandiamo pertanto al Viceré, a tutti li nostri Ministri, Magistrati, Ufficiali e Titolati Nobili e Cavalieri, ed a tutti i sudditi nostri di osservare le presenti che dovransi registrare presso lo Scrivano del Razionale, Poiché tale è la nostra mente.
Dat. in Torino, il dì dieci del mese di dicembre l’anno del Signore Mille Settecento Sessantasette, e del Regno Nostro il trentesimo ottavo.
Carlo Emanuele.