Concessione del titolo di Marchese a Giovanni Amat di Sorso

26.9.1815

Vittorio Emanuele, per grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, Duca di Savoja e di Genova, Principe di Piemonte,
Dopo di aver con patente spedita dalla Segreteria Nostra di Guerra, in data del 26 scorso luglio conferito al Cav.e Gran Croce della Sacra Religione, e Ordine Militare dei SS. Maurizio e Lazzaro Don Giovanni Amat di Sorso Nostro Primo Scudiere e Gentiluomo di Camera, Luogotenente Generale nelle nostre truppe, la carica di Governatore della Città e Provincia di Tortona, senza obbligo di residenza, volendo ora a questa onorevole testimonianza aggiungere un nuovo solenne contrassegno del particolare caso che facciamo della di lui persona, e del pieno gradimento che hanno presso di Noi incontrato li distinti di lui servizii, resi nella lunga Militare Carriera, dal medesimo percorsa con applauso di lode, non menoche del costante attaccamento in ogni tempo manifestato verso la Nostra persona, e Reale Famiglia, ci siamo disposti per tratto di speciale sovrana grazia, di decorarlo del titolo e dignità di Marchese, ben persuaso che questo insigne tratto della Reale Nostra munificenza, mentre sarà per esso una ben meritata remunerazione, servirà nel tempo stesso di emulazione e di incitamento alli nostri affezionati sudditi, per darci segnalate prove del loro zelo, applicazione ed attaccamento al Regno nostro, e pubblico servizio. Quindi è che per il presente di certa Nostra scienza, R.a autorità, ed avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo accordato ed accordiamo senza pagamento di veruna finanza al predetto Cavaliere Gran Croce della Sacra Religione, ed Ordine Militare dei SS Maurizio e Lazzaro, Don Giovanni Amat di Sorso, Governatore della Città e provincia di Tortona, Nostro Primo Scudiere e Gentiluomo di Camera, Luogotenente Generale nelle nostre truppe, ed a di lui discendenti maschi, con ordine di primogenitura mascolina, il titolo grado e dignità di Marchese, con tutti gli onori, privilegi, prerogative, preminenze ed altre cose delle quali gioiscono e possono gioire tutti quelli che hanno simile titolo e dignità né stati nostri. Mandiamo pertanto al nostro amatissimo fratello Viceré, Luogotenente e Capitano Generale nel Regno Nostro di Sardegna, a tutti i Ministri, Governatori, Magistrati ed Ufficiali ed a chiunque altri sia spediente di riconoscere, stimare e riputare il predetto Cavaliere Gran Croce Dn. Giovanni Amat di Sorso e suoi discendenti maschi primogeniti per linea mascolina, per veri Marchesi, come sovra da noi creati, con farli e lasciarli godere delle cose suddette, volendo che il presente Nostro Diploma sia spedito senza pagamento dei diritti di mezz’annata e sigillo, emolumento, e qualunque altro dritto dovuto alle Nostre Finanze, e che sia registrato presso la Reale Udienza, e presso lo Scrivano del Razionale che tale è nostra mente.
Dat. Torino, lì ventisei settembre l’anno del Signore decimoquinto e del Regno nostro il decimo quarto.
Vittorio Emanuele.