Privilegio di cavalierato e nobiltà a Giuseppe Corte

1.5.1789

Privilegio di cavalierato

Vittorio Amedeo, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, Duca di Savoia,
A misura delle benemerenze che si acquistano dai nostri sudditi crescendo in noi la naturale propensione a beneficiarli, ci siamo di buon grado disposti a manifestarla a favore del D.re Giuseppe Corte, Professore di medicina, ed archivista e Consigliere nato della nostra Città di Cagliari. Dacchè fu egli destinato a questi due ultimi posti, avendo presa esatta contezza degli affari della medesima contribuì essenzialm.te colle sue cure, ed attenzioni a svellere alcuni abusi, che si erano da lungo tempo introdotti nella sua amministrazione, a dare a questa un migliore assetto, a soddisfare la gran mole di debiti, da cui era quella oberrata, e ad aumentare notabilmente i redditi colla riscossione eziandio di molti reliquari, o ignorati, o negletti, con averla così posta in caso di intraprendere, e condurre a fine varie opere egualmente ragguardevoli, che necessarie. Sì segnalati servizii resi in mezzo ai doveri della Cattedra, e anche con suo discapito per l’esercizio, che ha dovuto interrompere della sua professione esigendo da noi una proporzionata ricompensa, per ciò dopo d’avergli ultimamente accordato un qualche corrispettivo nel lucro con un aumento di stipendio, ci siamo ora determinati a provvederlo altresì dal canto dell’onorificio con decorarlo del privilegio di Cavalierato, onde compaja eziandio nel Pubblico la particolare soddisfazione, che ha egli presso di Noi incontrata, ed il conto che facciamo della di lui persona, e nel servire ciò al medesimo per impegnarlo maggiormente a distinguersi sia pure altrui di stimolo a meritarsi egualmente le Sovrane nostre beneficenze. Epperciò in vigor del presente di certa nostra scienza, Regia autorità, ed avuto il parere del nostro Consiglio, accordiamo al nominato D.re Giuseppe Corte, senza pagamento d’alcuna finanza, il privilegio di Cavalierato, sicché sia egli per l’avvenire denominato, ed intitolato Cavaliere, possa cinger spada, e portare tutte le altre divise, ed ornamenti proprii dell’equestre dignità, con godere di tutti gli altri privilegii, prerogative, esenzioni, libertà, distinzioni, ed onorificenze che di ragione, e giusta le Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini del Regno nostro di Sardegna godono, possono e sogliono godere in qualunque occorrenza gli altri cavalieri decorati del cingolo militare, con ciò, che venga esso prima, secondo il solito, armato Cavaliere, a qual fine autorizziamo il nostro Viceré, Luogotenente e Capitano Generale, o chi verrà da lui in nome nostro deputato, mandando al medesimo, a tutti i nostri Ministri, Magistrati, ed uffiziali, ai titolati, nobili, e Cavalieri, e generalmente a tutti i nostri sudditi sì Regnicoli, che di terraferma di stimarlo, e riputarlo per Cavaliere da noi, come sovra costituito, con farlo, e lasciarlo godere delle cose suddette, ed il presente registrarsi presso lo Scrivano del Razionale che tale è la Nostra mente.
Dat. alla Veneria Reale il primo del mese di Maggio l’anno del Signore Mille Settecento ottantanove, e del nostro Regno il decimosettimo.
Vittorio Amedeo.

Privilegio di nobiltà

7.8.1789

Vittorio Amedeo, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Pei distinti servizii, che il Professore di Medicina nella Regia Università di Cagliari Dottore Giuseppe Corte sta da varii anni prestando a quella nostra Città nella qualità di Archivista e Consigliere nato della medesima, essendoci con nostro Diploma del primo dello scorso Maggio degnati di decorarlo del privilegio personale del cavalierato, ci ha egli ora supplicati a volerlo graziare anche di quello di nobiltà estensibile a suoi figlioli e discendenti maschii, onde si renda vieppiù palese il conto, che ci è piaciuto di fare delle di lui benemerenze. E per un nuovo effetto della nostra propensione a di lui riguardo, avendo accolte benigniamente le di lui supplicazioni; perciò in vigore del presente di certa nostra scienza, Regia autorità, ed avuto il parere del nostro Consiglio accordiamo senza pagamento di finanza al nominato D.re Giuseppe Corte Cavaliere, ed a’ suoi figliuoli, e discendenti maschi il privilegio di Nobiltà, creandogli e dichiarandoli veri nobili, sicché siano per l’avvenire considerati e qualificati per tali da ogni persona di qualsivoglia stato, grado e condizione, sì in giudizio che fuori, ed in ogni atto pubblico, e privato, ed abbiano a godere di tutti gli onori, dignità, franchigie, privilegii, distinzioni, grazie, ed indulti, di cui per dritto, ed in vigore del disposto dalle Regie Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini del Regno nostro di Sardegna godono, possono e sogliono godere gli altri Nobili del medesimo. Mandiamo pertanto al nostro Viceré, Luogotenente, Capitano generale di esso Regno, a tutti i nostri Ministri, Magistrati ed Uffiziali, ai titolati, nobili, Cavalieri, e generalmente a tutti i nostri sudditi di osservare e far osservare il disposto dal presente, che dovrà registrarsi presso lo Scrivano del Razionale, che tale è la nostra mente.
Dat. in Moncalieri, lì sette del mese d’Agosto, l’anno del Signore Mille Settecento Ottantanove, e del nostro Regno il decimonono.
Vittorio Amedeo.