Lettere di casa Salazar

Lettere inviate dal Vicerè di Sardegna Vincenzo Balbiano a Don Agostino Salazar (n. 1763) all'epoca Comandante del Corpo d'Armata di Portopaglia e Capitano delle Milizie del Golfo di Palmas, il quale si era distinto per il suo valore nel tentativo d'invasione francese avvenuta nel gennaio del 1793; era infatti a capo delle milizie sulcitane che impedirono lo sbarco delle truppe nemiche (la rimanente parte del carteggio - ossia le lettere scritte da Don Agostino Salazar, a cui si fa riferimento in queste missive - si trova presso l'Archivio di Stato di Cagliari: Real Segreteria, vol.1685):

Sono sensibile alle gentili espressioni ch'Ella adopera nella sua de' 29 ora scorso aprile per la promozione che ha di me fatta S.S.R.M. in queste circostanze, e gliene partecipo perciò la particolare mia compiacenza.
Ho piacere che sia stata soddisfatta da codesto Delegato Santuccio come mi scrive in altra sua de' 21 pur ora scorso mese.
Siccome poi nella predetta lettera ella mi scrive che stanno presso che ormai oziose le milizie, che si trovano in codesto litorale: così d'accordo col Cav. Camurati, ch'è di ritorno per costà Ella combinerà quali debbano, o no restare in cotesti luoghi, parendomi che potrebbe bastare costì una guardia di dieci uomini, ed Ella prendere un campo maggiore degno del suo zelo.
Dio La conservi molti anni. Cagliari a' 3 di Maggio 1793.
Balbiano

Al Sig. Don Agostino Salazar / Portopaglia

 

L'accertamento dell'arrivo dell'armata spagnuola, e la prossima totale liberazione di cotesti contorni da qualunque invasione nemica mettono tutti fuori di ogni timore, e ciascuno poi in particolare in circostanze di riposo. Ella a tutta equità ne abbisogna di un tale riposo: ed è perciò, che penso non abbia più a desiderare altri motivi di distinzione, mentre Le basterà che siano ed a me, ed alla Corte noti i singolari di Lei meriti, e servigi.
Dio La conservi molti anni. Cagliari a' 24 di Maggio 1793
Balbiano

Al Sig.e Don Agostino Salazar / Iglesias

 

Lettera del Re Carlo Emanuele IV indirizzata a Carlo Felice, Duca del Genovese, allora Viceré di Sardegna, riguardante Don Agostino Salazar (n. 1763):

IL RE DI SARDEGNA, DI CIPRO E DI GERUSALEMME

Duca del Genovese Fratello mio amatissimo. Le vantaggiose testimonianze, che ci avete rese sulla lodevole condotta di D. Agostino Salazar, non meno che sulle virtuose sue doti, ci hanno determinati a favorevolmente accogliere la proposizione, che ci avete rassegnata di destinarlo al Comando del Reggimento di Cavalleria Miliziana formato nella città d'Iglesias, persuasi, che questo tratto della Nostra condiscendenza a di lui favore lo animerà sempre più a distinguersi in vantaggio del Nostro, e pubblico Servizio. Epperò colle presenti da Noi firmate, e controsegnate dal Nostro Primo Segret[ari]o di Stato abbiamo nominato e creato, come nominiamo e creiamo il predetto D. Agostino Salazar per Comandante del Reggimento di Cavalleria Miliziana formato nella Città d'Iglesias con tutti gli onori, prerogative, ed autorità ad una tale carica spettanti a norma dello stabilimento. Darete quindi i vostri ordini per farlo riconoscere nella suddetta qualità, come pure per farlo godere delle cose predette e per la dovuta registrazione delle presenti, che tale è nostra mente.
Dat. Napoli a dì 4 febbrajo 1802
C.Emanuele

 

Lettera scritta da D. Stefano Manca, primo Marchese di Villahermosa, Capitano delle Guardie del Corpo, a Don Agostino Salazar (n.1763) in merito al figlio di questi Don Efisio Salazar (1796-1860) all'epoca Sottotenente di Cavalleria nelle Regie Armate, il quale verrà promosso al grado di Sottotenente effettivo nei Cavalleggeri di Sardegna il 4 aprile 1815:

Ill.mo Sig.r Sig.r Pron Colmo

Nei pochi giorni che si fermò in questa il di lei Sig.r figlio, essendosi compiaciuti di favorirmi in casa, non potei prescindere di farle sentire che malgrado le graziose disposizioni di S.A.R. di ammetterlo nel Reg.to di Sardegna, credevo però la cosa assai dificile (sic), almeno per ora, attesocché la rifforma (sic) di due compagnie, e del (sic) Ajutante Mag.e di Batt.e che dovrà aver luogo per ridure (sic) questo Reg.to sul piede degli altri recentemente da S.M. formati in Piemonte, portava seco la diminuzione di dette Uffizia ed in conseguenza, ove non si faciliti alcuna sortita, vari dei Sottotenenti che sono gia (sic) effettivi dovrebbero retrocedere a Sovrannumerari - motivo per cui egli o non potrebbe esservi piazzato, o vi sarebbe tropo (sic) svantaggiosamente -
L'essere compreso nei rimpiazamenti (sic) che vi saranno da fare in questo Reg.to dei Cavalleggieri non puole dipendere assolutamente da me, che ove fosse, mi stimerei ben contento di potere obbligare e lei ed il figlio, ciò dipende unicamente da S.M. ed in conseguenza, io reputo il miglior consiglio che al più presto che possa, V.S. Illma si rechi [al più (cancellato con un tratto dello stesso inchiostro n.d.r.)] in questa per presentarsi a tale effetto a S.M. la Regina con una Memoria contenente una tal domanda, essendo assai più efficace quanto le potrà rapresentare (sic) a voce che la sola Memoria rimessa per la posta ho (sic) fatta passare per il canale di altra persona.
Giunta che sia in questa, mi esibisco volentieri a combinare con lei i mezzi di facilitarle il buon esito di quest'affare ed intanto la prego di gradire le nuove proteste della distinta considerazione con la quale mi pregio di essere
Di V.S. Illma
Cagliari li 12 9bre 1814
D.n Agostino Salazar / Iglesias

Divmo Obbmo Servitore Di Villahermosa

 

Lettera inviata dal Lomellini a Don Agostino Salazar (n.1763), nella sua veste di Deputato dei Creditori di Cagliari, nella quale si fa riferimento al Conte di Pratolungo, Ignazio Thaon di Revel, Vicerè di Sardegna:

Ill.mo Sig.r Sig.r Pron Colmo

Un leggiero incommodo di salute sofferto dopo il ritorno, che feci da Genova non avendomi permesso col precedente corriere di rispondere al foglio di V. S. Ill.ma in data de' 24 Aprile precorso, vi compisco in oggi.
Nel riferirmi a ciò, che Le partecipai in data de' 30 X.mbre 1818 sulle provvidenze emanate a riguardo della di Lei dimanda, mi spiace di non essere in grado a poterle soggiungere più favorevoli riscontri alle replicate nuove rimostranze, che mi fa sul proposito.
Scrivendo a V. S. Ill.ma li 31 Marzo, che qualora in vista degli esempi da Lei addotti fossero state riconosciute conformi a giustizia le di Lei istanze, dalla rettitudine di S.E. il Sig.r Conte di Pratolungo avrebbero potuto aspettare quel risultato, ch'era di ragione, non vennero confusi li poteri per aumentar le paghe, ma se Le indicò, che nell'essersi avuti li convenienti riguardi ch'Ella avea citato per gl'Impiegati di codesta Città, ove avessero umiliato a di Lei favore le opportune circostanze, non si sarebbe trascurato di rendersele ragione, e questo si deve intendere nel suo vero senso , quale si è quello di essere accompagnata la di Lei supplica da riscontri più propozii alle sue dimande.
Passo a raffermarmi con perfetta divozione
Di V. S. Ill.ma

Torino lì 31 Maggio 1819
Sig.r Don Agost.o Salazar
Comand.e la Cavall.a Miliz.a
D'Iglesias e deputato de'
Creditori della Città di
/ Cagliari /
Div.mo ed Obbl.mo Ser.e Lomellini

 

Lettera del Re Carlo Felice indirizzata a Don Agostino Salazar (n. 1763):

IL RE DI SARDEGNA, DI CIPRO E DI GERUSALEMME

Nobile, ed Amato Don Agostino Salazar. Avendo Noi determinato che si rinnovi la pratica osservata dai Reali Nostri Predecessori di far chiedere secondo lo stile consueto ai tre Stamenti del regno la proroga del Reale Donativo, ed avendo in tale occasione riconosciuto, che fra' i mezzi, che poteano offrirsi, onde soccorrere la Regia Cassa nel disimpegno delle importanti operazioni di pubblica utilità, alle quali intendiamo che si ponga mano, era il più adatto ad un tempo, ed il meno gravoso ai Regnicoli quello di applicare a tale oggetto il Donativo straordinario, il quale tuttoche da Noi impiegato esclusivamente al beneficio del Regno istesso, che lo contribuiva, non può dopo il Nostro avvenimento al Trono, concorrere ad agevolare le Nostre paterne, e liberali mire a pro della Sardegna, senza che riceva una diversa destinazione, perciò persuasi come siamo per replicate prove del singolar attaccamento e zelo di codesto Stamento Militare verso la Nostra Persona e della brama, che il medesimo ha di veder con la continuazione del primo Donativo soddisfatti nella parte corrispondente gli obblighi del Nostro, e pubblico servizio, e con quella del secondo attivati i provvedimenti, che abbiamo già comunicato al Nostro Vice Re intorno alla formazione delle strade principali del Regno, alla estinzione del pubblico debito, all'aumento della pubblica istruzione, ed a vari altri importanti articoli di evidente bisogno e vantaggio, non dubitiamo, che il predetto Stamento Militare, e Voi in ispecie vi farete una premura di secondare dal Vostro canto la dimanda che verrà rinnovata in nome Nostro, della proroga triennale di ambi i predetti Donativi per la consueta rata mentre ciò servirà ad impegnare sempre più a Vostro favore la Nostra protezione in ogni evento. Dato Torino il 7 Dicembre 1821.
Carlo Felice

 

Lettera del Re Vittorio Emanuele coeva a Don Agostino Salazar senza intestatario:
(potrebbe essere stata indirizzata a Don Antonio Grondona zio di Donna Rita Grondona, figlia del fratello Don Gioacchino, la quale aveva sposato Don Efisio Salazar, figlio di Don Agostino; Don Antonio Grondona fu Comandante della Piazza d'Armi di Cagliari ed in seguito della Cittadella di Torino)

J'ai reçu votre lettre en date de 20 may, je suis sensible a votre empressemen que vous temoignez pour le service du Roy, bien reconnu en vous surtout dans la derniere guerre, assurement je sera charmè de vous avoir plus imediatement sous mes ordres, mais vous etè utile dans ce moment çi a mon freri, en egard au circonstance du moment, qui paraissent toujours plus embroullies. Et la place effective de Major de la place vous sera toujours reserve quand vous serez a meme de l'occuper, et je prie Dieu qui vous et dans sa sainte et digne garde
Victor Emanuel

Cagliari le 24 may 99

 

Lettera inviata da S.A.R. Carlo Felice al Conte Casazza di Valmonte Presidente della Reale Udienza di Cagliari e Presidente del Supremo Consiglio di Sardegna, marito di Donna Vittoria Grondona, la cui nipote Donna Rita Grondona (1796-1879) aveva sposato Don Efisio Salazar (1796-1860):

Da Napoli li 9 Luglio 1816

Non mi è stato possibile di rispondere sino ad ora alla di lei lettera pervenutami nei primi giorni del mio arrivo in questa; puol essere persuaso del conto che fo della di lei stimabile persona: ed in conseguenza quanto volentieri mi adoprerò in tutto quello, che potrà farle piacere; in quanto all (sic) rimpiazamento (sic) della carica di Conservatore del mio Appannaggio; essendo non molto lontano il tempo in cui penso di rimpatriarmi ho diferito (sic) sino a quel momento qualunque determinazione a questo riguardo, ed intanto pregandolo dei miei Compimenti per la Contessa sua Moglie; lo prego d'essere persuaso dei sentimenti di vera stima, coi quali mi dico
Carlo Felice

 

Lettere spedite da Don Carlo Salazar (1905-1971) alla fidanzata e poi moglie Maria Giovanna (Mimma) Costa:

3. 11. 1931 X

[…]
L'altro giorno sono stato alla festa di fidanzamento di una mia cugina, Mimia Boscaro Villahermosa con il Marchese Della Chiesa […] si trattava di una cerimonia in casa […] dovevo accompagnare la mamma con le sorelle, papà stanco dal lavoro, non potè, essendo alle dieci di sera […]


13.11.1931

[…]
Sono da qualche giorno iniziate le feste di ballo al circolo militare, ed in qualche altro Club, si riapriranno le porte al mondo […] cagliaritano […]


Cagliari 31 Gennaio 1932

[…]
stamane è domenica […] è una giornata di primavera […]
Oggi mi recherò a casa di Angelica e Tetesa [N.D.R. le cugine Manca di Nissa], starò con loro fino alle cinque e poi andrò dai nonni. I miei si recheranno al Ballo dell'Auto Club. […]


10. 3. 1932

[…]
Il giorno del compleanno di Luisa abbiamo avute parecchie visite e si è ballato […] [è] stata una bella serata, riuscitissima, non ti elenco tutte le persone perché sarebbe troppo lungo, sappi soltanto che di signorine ce ne saranno state una ventina e di giovanotti altrettanto, tutti in abito da sera s'intende, a mezzanotte si è consumata una cena fredda e si è bevuto lo champagne […]
Erano presenti tutte le cugine possibili ed immaginabili, fra le persone estranee alla mia casa erano tutte amiche ed amici continentali […]
Domenica […] sono stato a passeggio con Tina, Angelica [N.D.R. le cugine Manca di Nissa] ecc. a monte Urpinu, gita piuttosto monotona, ma in compenso i miei polmoni hanno respirato l'aria salubre di quella meravigliosa pineta. Abbiamo preso alcune fotografie […]


14 . 3. 1932

[…]
Ieri, domenica, sono stato con papà [N.D.R. Giovanni Salazar] e Giovanni cognato [N.D.R. Giovanni Bendoni, marito della sorella Mimia] alle paludi di Assemini alla caccia di beccaccini, ho trascorsa una magnifica giornata, sparando moltissime fucilate e tornando a casa con un ricco ed abbondante trofeo di selvaggina […]

 

(Descrizione del matrimonio di Luisa Salazar)

Cagliari 16. 10. 1932 X°

[…]
L'unione dei due sposi è avvenuta alle ore 20.30 nella chiesa della Purissima, tutta bianca di per se stessa ed adornata di splendidi fiori bianchi; gli sposi hanno salito l'altare tra due ali di invitati: che stavano in prima fila, e salutati da un innumerevole popolo che plaudente in seconda fila gremiva la chiesa, dico gremiva perché c'era della gente arrampicata persino sulle navate.
Luisa [N.D.R. la sorella] stava veramente bene, col suo abito bianco dallo strascico lunghissimo, con sulla testa l'ormai molto caratteristica corona di fiori d'arancio e sul viso di buona fanciulla traspariva quell'emozione indescrivibile unita ad una evidente gioia, appoggiata fortemente al braccio del suo Mario [N.D.R. Mario Napoleone] il quale non le distoglieva un istante lo sguardo. Egli era tutto commosso, insomma erano una bella coppia e poi felici, felici, felici.
Il Monsignore che li ha benedetti, al chiudersi della cerimonia e dopo un bellissimo discorso ha letto un telegramma proveniente da Roma con la speciale benedizione del Santo Padre.
Finalmente dopo le firme dei testimoni, si è formato un lunghissimo corteo fino a casa nostra [N.D.R. a Palazzo Amat in via Lamarmora], la strada era tanto piena di gente che non si riusciva a passare, non si sentivano che evviva gli sposi ed applausi continuati.
Credimi Mimma, commuoveva proprio, una così grande ed evidente prova di simpatia da parte di tutto quel popolo.
La nostra casa era tutta trasformata in salotti, già da qualche giorno, tappezzieri ed altri operai hanno lavorato per ornare meglio possibile i muri ed i pavimenti.
Nella camera centrale sono stati esposti tutti i doni ricevuti, credimi un infinità e tutti molto belli, vorrei elencarteli, ma sarebbe troppo lungo, come pure vorrei parlarti di tutti i presenti, ma erano tanti tanti.
Ti spedirò lunedì una boite di confetti[…]
Carlo

 

Lettere inviate, durante la II guerra mondiale, da Donna Giuseppina Salazar (1876-1943) nata Manca di Nissa (figlia di Don Carlo e di Donna Angelica Pilo Nin), vedova di Don Giovanni Salazar (1877-1935), al figlio Carlo (1905-1971):

Da Nuoro 8 giugno 1943

Carlo mio carissimo.
Grazie infinite della tua, ricevuta in questo momento. Come vedi è giunta benissimo e ritengo possa continuare a spedirla così perché mi sembra il mezzo più sicuro altro non saprei consigliarti.
Anche noi stiamo tutti bene ma sempre poco tranquilli per i continui allarmi e viviamo in orgasmo aspettando da un giorno all'altro venga anche il nostro turno. Sarebbe davvero un miracolo se ci risparmiassero. Povera Sardegna nostra tanto tormentata e martoriata. Se sapessi quali orrori…Prego il Signore che nulla di male ci accada.
Luisa (N.D.R. la figlia sposata Napoleone) e famiglia stanno bene. Anche quel povero paesello di Senorbì ha avuta la sua parte. Ma ora loro si trovano a Sorgono dove è stata trasferita la Banca Commerciale e sono tanto contenti di essere riuniti. Si sono sistemati anche abbastanza bene. Tina ( N.D.R. la figlia sposata Bartoli) come credo di averti scritto si trova a Borutta e sta benissimo sotto ogni punto di vista ma anche lì hanno avuto un brutto bombardamento tra Thiesi e Borutta ed hanno avuto un grande spavento. Purtroppo non siamo sicuri da nessuna parte. […]
In questo momento più che mai è tanto di conforto sentirci vicini almeno con la corrispondenza. Dio voglia ci si possa rivedere ed abbracciare un giorno non lontano. […]
Gianna (N.D.R. la figlia nubile) sta bene e vi ricorda con molto affetto. Da quattro mesi si è impiegata per interessamento di Piero (N.D.R. Piero Bandini, marito della figlia Teti) all'Unione Agricoltori dove si trova benissimo ed è tanto contenta. […] Anche questo è un discreto aiuto in questi momenti sempre più difficili. Come vedi la Provvidenza non manca mai.
Ed ora lascio figlio amatissimo abbracciandoti con Mimma ( N.D.R. la nuora) e Nanni (N.D.R. il nipote) con tutto il mio affetto. […]
Benedizioni
Mamma

 

Lettera spedita per via aerea e verificata per censura:

Da Fonni 7 agosto ( sine data)

Carlo carissimo.
Ho ricevuto ieri la tua raccomandata che ho gradito immensamente, la notizia dei miei cari figli è oggi unico conforto e sono tanto felice sempre che ho la fortuna di riceverne. […]
Paolo (N.D.R. il figlio più giovane) non mi ha più scritto dopo la cartolina che ricevetti assieme alla tua scritta con lapis rosso dopo il bombardamento di Roma. Io ho risposto subito a quelle cartoline ringraziando di cuore il Signore che vi ha salvato dai pericoli. Speriamo davvero che non tornino più e Dio faccia la grazia che tutto finisca al più presto.
Anche qui dopo gli ultimi avvenimenti regna grande gioia e tutti si sentono liberati da un peso di piombo. Io non so che dirti e metto tutto nelle mani di Dio. […]
[Paolo] Presto sarà chiamato a fare il suo dovere di soldato. Forse anche la sua classe è stata ora chiamata e Dio lo protegga. […]
Mi chiedi una fotografia. Ma io te l'avevo già mandata e mi stupivo anzi come non me ne avessi mai fatto cenno nelle tue lettere. Certo quella lettera si sarà smarrita! O forse la riceverai in ritardo. Ad ogni modo poiché ci tieni te ne invio un'altra […].
Forse a giorni, se potrò avere la fortuna di un mezzo, andrò un po' a trovare la cara Luisa che mi desidera tanto. Sarei molto contenta , è ormai un anno che più non la vedo e ti assicuro ne ho tanto desiderio.
Qui viviamo tranquilli e gli allarmi non ci svegliano come a Nuoro, ma abbiamo un continuo passaggio di aerei diretti ad obiettivi vicini. […]
Abbraccia Paolo Nanni e Mimma molto affettuosamente, per te un bacio e mille benedizioni
Mamma

 

Lettera inviata a Don Carlo Salazar da un amico: Mario … (Pallone?):

14.10.55

Carissimo Carlo,
[…]
Nel mese scorso, in Sassari, con Peppino Pilo, abbiamo ricordato i tempi della felice adolescenza: la sua casa, povero Vittorio Porcile, i nostri giuochi con le vecchie spade di casa Pilo, le commedie, ecc. […]

 

Altre lettere spedite da Don Carlo Salazar (1905-1971) alla fidanzata e poi moglie Maria Giovanna (Mimma) Costa:


Cagliari 27. X. 1931

[…]
La domenica i ritrovi pubblici, sono talmente invasi, che non mi fa voglia di inframmettermi in una simile baraonda.[…]


Cagliari 29. 12. 31. X

[…]
Ebbi una bruttissima traversata, il mare furiosissimo ha fatto danzare terribilmente il piroscafo, tanto che quasi tutti i passeggeri soffrivano, io per fortuna non soffro il mal di mare, ma ho trascorsa la notte insonne e sono giunto a casa stanchissimo ed abbattuto […]


Cagliari 26 gennaio 1932

[…]
Ieri domenica come al solito mi sono recato di mattina in Chiesa di S. Caterina, all'uscita mi sono unito alle cugine: Angelica, Tetesa e Tina [n.d.r. Manca di Nissa], le ho accompagnate a casa e sono rimasto con loro fino all'ora del pranzo.
Dopo pranzo tornato di nuovo da loro, Tetesa suonò qualche cosa al piano, ripetè un pezzo quello bellissimo che suonasti la notte di Natale, ti ricordi?
Alle cinque mi sono recato dai nonni […].


Cagliari 14. 6. 1932

[…]
Papà uno di questi giorni, con mia indescrivibile gioia invierà alla mamma la richiesta ufficiale della tua mano[…]


Cagliari 2 .7.1932 = ore 22.35

[…]
poco fa ho fatto ritorno a casa [n.d.r. a palazzo Amat] […]
A casa, mamma, sprofondata in una comoda poltrona è addirittura rapita dalla lettura di un, credo interessantissimo romanzo, alla mia destra vicino alla finestra, dalla quale penetra una brezzolina piuttosto fresca sono Bruno e Teti [n.d.r. una delle sorelle], tubando a più non posso e di un evidente buon umore, al centro della stanza, Luisa [n.d.r. un'altra sorella] col suo Mario, si dilettano a sentire le romanze più in voga da un fonografo che gira ininterrottamente, io poi approfittando di questo attimo di quiete, mi diletto, come vedi a conversare con te attraverso questo foglio di carta […]


Mandas 15. 2. 33

[…]

Oggi con un uomo di fiducia ti ho inviato però all'indirizzo di Mamma in via Lamarmora una magnifica pelle di cinghiale, una vera rarità della specie, non spaventarti delle grosse zanne… ed una discreta pelle di capra, già conciata, piccoli acquisti fatti pensando di farti cosa gradita.